Inglorious vegetables

Inglorious vegetables

To fight against food waste, Intermarché, the 3rd largest supermarkets chain in France, decided to sell (30% cheaper) the non-calibrated and imperfect fruits and vegetables: “the inglorious fruits and vegetables”.
The stores were rebranded “inglorious”, from floor to ceiling, and finally, for people to realize that they were just as good as the others, Intermarché designed and distributed inglorious vegetables soups and inglorious fruit juices.

potato

orange

apple

eggplant

all-inglorious

The concept for Intermarché’s Inglorious Fruit and Vegetable campaign came from the idea that people eat with their eyes rather than their stomachs. In addition to this, 2014 was named the European year against food waste.

The idea of this campaign was to reduce food waste by promoting disfigured fruit and vegetables, that are usually thrown away, as attractive and equally nutritious as the perfect fruit and veg we expect. 300 million tons of fruit and veg are thrown away each year just because of their imperfect apperance. Intermarché came up with the idea to sell this ugly, misshapen produce at a discounted price, 30% less than normal fruit and veg. The inglorious fruit and vegetables got their own shelves, signs and prices in the Intermarche stores, just like “regular” products would.

Intermarché – Inglorious fruits and vegetables – The ugly carrot from Marcel on Vimeo.

An ugly carrot receives a motivational speech to boost his self-esteem.
A message of hope for all inglorious fruits and vegetables of the world.

credits here

Camellia and the rabbit.

Camellia and the rabbit.

camelia2 camelia11 camelia1 camelia10 camelia9 camelia8 camelia7 camelia6 camelia5 camelia4 camelia3 camelia12

Camellia and the Rabbit a fantastic london based performance artists new solo show, performed by Rachel Snider. Costumes by Petra Storrs, a surrealistic multi-disciplinary, London-based artist whose acclaimed art direction explores elaborate set, fashion and costume design with a penchant for an otherworldly, wonderland aesthetic through photography. Rachel Snider the interpret says that everything started with the image of turning herself into a human cup of tea.

Lavoro bellissimo di Petra Storrs per Camellia and the Rabbit, una fantastico monologo in scena a Londra interpretato da Rachel Snider, nato da un’immagine, di lei che si trasformava in una tazza di tè.

DEVISED & CO DIRECTED BY PALONA BALOH BROWN & RACHEL SNIDER. PERFORMED BY RACHEL SNIDER.

Via petrastorrs.com

Universe in a glass of wine, by Richard Feynman

Universe in a glass of wine, by Richard Feynman

All life is fermentation, expecially mine;-) Universe in a glass of wine, a talk by Richard Feynman. You may agree, you may disagree but I really liked his The pleasure of finding things out where science meets daily life taken from his interview at BBC in 1981. Isn’t it the pleasure of finding things out, one of the engine of our lives?

Gettare le idee in pasto al vento. Il Museo della Bora di Trieste.

Gettare le idee in pasto al vento. Il Museo della Bora di Trieste.

Non avevo mai pensato di catturare un vento. Di farne una collezione. Di spedirlo a Rino Lombardi per il suo Museo. A Trieste c’è il Museo della Bora. Il magazzino dei venti. Un piccolo museo, che vive in un piccolo spazio che come tutti i musei che si rispettino ha un’ala chiusa, la pioggia che entra dal soffitto, gli schermi multimediali e una collezione di pezzi invidiabile.

Ma tutto é appoggiato alla rinfusa, in un ordine casuale come se una forte ventata di Bora avesse mescolato le carte. Ma per dirla tutta il Museo è Rino stesso, il suo direttore. Pubblicitario di professione, amante dei venti per passione. Perché quando arrivi, inizia a raccontare storie, a tirare fuori pezzi di sogni e di vita, idee fertili e in un attimo ti ritrovi a costruire girandole di carta, a far volare cappelli, studiare antichi anemometri, guardare un documentario degli anni Cinquanta, soffiare per misurare la tua scala dei venti.

Senza di lui, il museo non esisterebbe. Perché il museo è dentro di lui, nella passione con cui racconta, nella levità dei suoi pensieri, nella sua voglia di continuare a giocare, nel vedere la sua idea camminare da sola in un museo diffuso. E il merchandising con la Bora in scatola, i libri, i workshop per bambini, i filmati, gli sparavento. Un po’ Munari, un po’ Luzzati, E anche quel senso dell’ironia e del saper sorridere di se stessi e dei propri progetti. Perché tutto questo riscalda l’anima, la mente e il cuore, anche quando fuori il vento soffia forte e gelido.

E mi piace iniziare l’anno con questa storia, perché è una storia di idee, sogni e creatività, una ventata di positività, un modo per guardare alle cose senza averne paura. Grazie Rino di averci raccontato la tua storia l’ultimo dell’anno.

Che l’anno nuovo ci porti tutta l’allegria, la passione, l’intensità che ho trovato nelle tue parole.

Museo della Bora
pagina Facebook

L’idea del Museo della Bora su You tube

Magazzino dei Venti, Via Belpoggio, 9 (visite su appuntamento)

Giallo come un limone

Giallo come un limone

#rivoluzionecreativa

Giallo come un limoneTutto sommato è questione di cambiare punto di vista. Partecipo alla #rivoluzionecreativa per tutte quelle volte che in trent’anni di lavoro creativo ho sentito clienti che si credevano migliori del miglior allenatore della nazionale di calcio e di ognuno di noi che aveva fatto il lavoro, per ogni ragazzo a cui anche a parole ci troviamo a negare prospettive reali quando mi ritrovo a fare workshop sulla creatività, per i miei amici che dopo tanti anni di serio lavoro si ritrovano in mezzo alla strada e guardandosi intorno non sanno da dove iniziare, perché spero che almeno in Europa riusciremo a disegnare nuovi scenari attraverso l’associazione dei creativi che rappresento, per tutti gli amici che ospito in questo spazio e che hanno sempre punti di vista nuovi e interessanti e guardano alla creatività con il pensiero che valga ancora la pena. E allora ho provato a passeggiare per Parigi e a vedere tutto il giallo che già c’era. E ho scoperto che di germi creativi ce ne sono parecchi. E che dobbiamo costruire su quello. Soprattutto per l’anno che viene.

Patrizia Boglione, alias Gorgelous, alias visual blogger.