Il nastro.
OGGETTI
Ogni oggetto che sia stato toccato dal corpo dell’essere amato diventa parte di questo corpo e il soggetto vi si attacca appassionatamente.
Werther moltiplica i gesti di feticismo: bacia il nastro rosa che Carlotta gli ha regalato per il suo compleanno, bacia il biglietto che lei gli manda (anche a costo di imbrattarsi la bocca di sabbia), bacia le pistole che lei ha toccato. Dall’essere amato emana una forza che niente può fermare e che impregna tutto ciò che esso sfiora anche solo con lo sguardo: se, non potendo andare a trovare Carlotta di persona, Werther le manda il suo domestico, è il domestico, sul quale essa ha posato lo sguardo, che diventa per Werther una parte di Carlotta (“Avrei voluto prendergli la testa fra le mani e baciarlo, se nonme ne fossi vergognato”).
Werther: 67
Frammenti di un discorso amoroso, pag.146
Certo gli oggetti diventano importanti. Non per il loro valore intrinseco, ma perchè latori di un messaggio, ricordi di un momento, perchè sostituiscono, sebbene in modo maldestro, la presenza dell’altro. Mi sono ritrovata ad accarezzare un taccuino, dico un taccuino!
Chi in un momento di solitudine non ha baciato una fotografia? Magra consolazione, ma pur sempre qualcosa. Poi di colpo, quando l’amore finisce, quegli oggetti diventano improvvisamente scomodi, improvvisamente ingombranti, improvvisamente si riempiono di energia negativa. Nei film le donne buttano tutti gli oggetti dalla finestra, per vendetta, per liberarsi di ogni significato, di ogni ricordo.
Se poi voglio parlare al cuore, lasciare una parte di me, scelgo un oggetto al giorno, come fosse complemento di un discorso d’amore.
Una sorta di rebus cifrato che parla per immagini, per forma, per funzione, per cultura. Spesso quando non si sa cosa dire si fa un regalo; si delega al regalo la parola che non viene. E’ una scorciatoia, è tanto più facile. Ma io preferisco mille parole che vengono dal cuore, a mille regali che vengono dal portafoglio.
Adoro invece gli oggetti fatti a mano: dentro in regalo c’è il tempo, la tensione emotiva, l’abilità, la dedizione, un’idea.
E allora oggi ho fatto una collana di perle:
PERLE DI TACCHINO ALLE VERDURE CON SCAGLIE DI MANDORLE
Tagliare il tacchino a dadini di 1 cm, insieme a zucchine, carote, patate, cipolla, sedano, tutto tagliato a dadini piccolissimi.
Mettere in padella le verdure con olio extravergine e far rosolare, fino a che diventano dorate. Infarinare il tacchino, poi aggiungerlo alle verdure, fino a che si rosola da tutti i lati. Aggiungere del vino bianco, sale e pepe, far asciugare. Solo alla fine aggiungere un cucchiaio di soia e le mandorle a scaglie, precedentemente tostate in forno a 60° per 5 minuti.
Illustration and Photo by Gorgelous