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“Qual è il più grande male del mondo?” Non è la prima volta che mi fa domande su grandi tematiche.

Quasi ogni giorno, appena entriamo in cucina e ci mettiamo sui fornelli, tira fuori un argomento di conversazione, che ci accompagna fino all’orario del servizio. Per un emarginato sociale con nessuna esperienza in fatto di donne, il bagaglio culturale di un neonato e parecchi problemi nel gestire la rabbia, qualsiasi argomento va bene. Lui chiede, io parlo. E straparlo.

“Qual è il più grande male del mondo?” Ci penso un po’, preparandomi un abbozzo di discorsetto.

“Beh, in breve ti direi l’uomo. Ora come ora credo che l’attuale sistema economico adottato dal “mondo occidentale” crei una forte diseguaglianza sociale. E questo è uno dei mali. Secondo me il più importante. Però se andiamo indietro, passo dopo passo, interrogandoci sulle varie cause che hanno portato a questa e alle precedenti situazioni, sembra sempre che sia tutto riconducibile alla costante ricerca da parte delle persone di ricchezza e potere. Per se stessi.”

Mi guarda confuso, ma contentissimo. Che soddisfazione. Posso dire tutto ciò che voglio. Anche le cose più banali. Mi sento sempre un illuminato.

“Anche se ragiono su società utopiche o scenari post-apocalittici, dove si crea una nuova società da zero, mi viene sempre da pensare che si ricreeranno le stesse dinamiche. Perchè è nella natura dell’uomo cercare di essere più ricco e potente degli altri.”

“Ah avoja ho capito!” Ottimo. Trae le conclusioni “E quindi, secondo te, il più grande male del mondo…” “E’ che se scopa sempre troppo poco!”

Oh! Ora siamo tutti. L’entrata scenica del lavapiatti rapisce il mio amabile interlocutore, che risponde sconsolato:
“Avoja, lascia perde!” “E che te dico cazzate, io?!”

Fa la faccia di quello che la sa troppo più lunga degli altri, mentre si avvicina con una mezza dozzina di padelle tra le braccia. “Ma ‘o sai che c’hai raggione?! Pur’io sarei molto meno incazzato se c’avessi un po’ più de…”

Disegna un triangolo con indici e pollici.

” ‘o vedi?! Ma guarda che na’a vita è tutto là, eh!”

Chissà dove vuole arrivare con questa frase… E così finisce il mio momento. Ora si parla di tette, culi e scopate. Grasse risate per tutti.

Pochi minuti dopo si torna a lavoro. Di nuovo soli. Sembra aver bisogno di qualche altra spiegazione

“E quindi dici che tutti quanti si fottono a vicenda per avere soldi e potere?” “Non tutti quanti!” “Solo alcuni!” mi incalza lui, con il dito alzato e la faccia sveglia. “Beh è più un discorso generale…sicuramente riguarda le persone che si trovano in una posizione di comando…” “E quindi più c’hai soldi e potere e più ne voi!” Esclama soddisfatto.

Poi continua perplesso “Però, per esempio, io che n’ciò nè potere, nè soldi, non è che non li voglio. Anzi, di soldi li vorrei na cifra! Avoja, poi, a scopà!”

Capisco. Ma di che cazzo stiamo parlando?! Come ci siamo finiti così in basso?!

“E invece la cosa più bella del mondo?” Cambia argomento.

Mi guarda con un sorrisone “L’amore?” ” ‘A fica!” Dai così! E’ tornato! “Esatto!” si danno un goliardico cinque esultanti. E’ bello essere maschi. “Senti ammè: fa er bello e ‘r cattivo tempo!”. Fine.

Di nuovo. Ci abbiamo provato. Tutto sommato è stato un bel confronto. Ne abbiamo tratto qualcosa di buono. Un giorno forse scopriremo anche cosa.

Cucina. Si affrontano grandi e importanti conversazioni. Si può parlare di sentimenti, arte, società e cultura. Ma si può davvero incontrare di tutto. Qualsiasi tipo di persona. Ogni cucina ne ha uno. O due. Da tre in su si possono fare le classifiche. Dal più scoppiato, al meno scoppiato. Quindi non puoi mai sapere dove andrai a parare. Il trucco non è non parlare di niente. Parli. Solo un po’. E poi basta. Poi devi essere pronto a buttarla in caciara.

M.Tawny