L’ultimo appuntamento di Biancoluna. Autunno. Anche dopo un’estate che ha bruciato ogni respiro, ogni attimo di riposo, finalmente  arriva la pioggia. La malinconia ci stava proprio tutta. E invece no. Niente.

Solo l’esplosione di tutti i colori dell’autunno, l’oro, un’infinita gamma di marroni e rossi delle foglie secche, l’arancio pieno del cachi, il rosso caldo delle bacche rosse, l’ambra delle castagne, l’amaranto del roibos africano, il velo dorato sulle sfoglie alle mandorle. La consistenza morbida e confortante della gelatina di cachi, le castagne dure di fuori, tenere dentro, la sfoglia croccante in cui solo alla fine riconosci l’amaro della mandorla. L’acuto delle gocce di melassa e zenzero. Quella punta di maggiorana che ribilancia la dolcezza del tutto. C’è tutto il cuore e il sapere di Raul dentro.

E la bellezza dell’atelier con le sculture di legno che incontrano l’oro, la forza dei colori sulla tavola, il rosso pulsante dei cachi che riposano in un abbraccio di stoffa in un nido di ceramica. Il bianco e la bellezza del tutto, l’estetica della tavola imbandita, la personalità di quel piatto diverso dall’altro, le foglie gettate per terra a caso, ma mai per caso, il profumo di muschio che prende le narici. La voce bellissima che ci gira intorno invitandoci a lasciar andare quello che ormai ha fatto il suo tempo per far posto a nuova vita, una voce che conduce e non impone niente. C’è tutto il cuore e il sapere di Claudia dentro.

Il rumore dello scroscio di pioggia che si mescola ai suoni e alle cantilene dell’autunno. Come in un bosco di notte. C’è tutto il cuore e il sapere di Assunta dentro.

Io ci sono, e ci sono dentro con tutto il cuore.
Penso alla foglia che cade lentamente sulla terra bagnata, immagino di lasciar andare la paura di quello che verrà e godere pienamente di tutti i colori e sapori della vita adulta, matura, dell’autunno della vita in cui non siamo più alla frenetica ricerca di nuovo, come sono i giovani, non dobbiamo più organizzare la crescita dei figli piccoli ogni giorno e combattere per vedere le nostre idee venire al mondo sul lavoro, ma possiamo godere del sapere dell’esperienza e della vita, alla ricerca delle sfumature più belle delle cose, delle persone, dei nuovi incontri, dei nuovi progetti.

Perché se la foglia cade, l’albero resta con rinnovato vigore, per dar vita a nuovi germogli. C’è sempre del nuovo che arriva.

L’ultimo Biancoluna per me è il più pieno, il più dolce. Un progetto bellissimo in cui il cibo, i sensi, il sapere, la consapevolezza si mescolano.
Grazie Claudia, Raul, Assunta, per aver condiviso questo percorso. Durante il quale le nostre vite sono cambiate, alcuni se ne sono andati, ma così è la vita. Dicono.

Grazie anche a chi ci ha aiutato a rendere tutto questo possibile, grazie al Giardino del Tè che ci ha regalato sapori sconosciuti.
E grazie ai nostri 64 ospiti che hanno cenato con noi in questo percorso. Senza condivisione (come ha detto Isabella ieri) tutto questo non sarebbe esistito.

Biancoluna, 4 novembre 2017

Biancoluna, un progetto di Claudia Chianese e Patrizia Boglione
In collaborazione con Il Nido del Pettirosso e lo chef Raul Natividad
Sound design di Assunta Squittieri, tè al roibos e pistacchi del Giardino del Tè


Biancoluna è un progetto di ricerca sul valore del cibo e sul rito
del nutrire l’anima quando si nutre il corpo.

claudiachianese.it