La prima mezzanotte e la seconda mezzanotte. Arrivo a in albergo la prima notte. L’albergo di design è bello. Ormai esausta, chiedo di avere le chiavi della stanza. Non sono pronta a quello che sta per succedere. Stanza 209, esco dall’ascensore, infilo la tessera magnetica e stock la porta di spalanca. Lui è lì, sul letto che in teoria doveva essere mio. Steso, in posa plastica (ma chi cavolo si stende così su un letto d’albergo -ho il tempo di pensare in quel nanosecondo di lucidità), con scosciatissima mutanda nera e capello lungo biondo. Strillo, chiudo la porta e scappo. Poi inizio a pensare chi può avermi fatto uno scherzo -ma nessuno sa in che albergo sono – e mi precipto alla reception, dove un ragazzotto ignaro cerca di capire come l’intruso sia finito lì, nella mia stanza. Va bene, un errore. Mi tocca la supersuite che il tipo aveva prenotato per sè, et voila 509 suite sui tetti di Parigi, strafiga. La mattina scendo a colazione e incrocio lo sguardo degli ospiti cercando di trovarlo. Non so, ero troppo spaventata. Avessi mai perso l’occasione della mia vita?
Seconda mezzanotte. Ma dove lo trovi un amico parigino che mentre tu si sei tutta vestita carina con gonna calze nere e cappa leggerina decide di venirti a prendere in moto con mille gradi sottozero e portarti a fare delle simpatiche foto di Parigi by night? Beh ecco io ce l’ho questo amico, che ha voluto simpaticamente uccidermi lentamente. Queste sono le foto, fascino da vendere, certo, ma quello che mi veniva in mente, mentre ero nel congelatore su ruote, è che questi francesi con la bandiera gigante che spunta dall’arco di trionfo, sanno farti sentire un po’ patriottici persino di una patria che non è la tua, e poi la Tour Eiffel che proietta quel fascio di luce gigante, la piramide del Louvre illuminata, la grandeur francese ce l’hanno nel sangue anche quando chi li governa non svetta in altezza. Vive Paris, dunque e à la prochaine fois.
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The first midnight and the second midnight. Arrival at the hotel the first night. The hotel design is beautiful. Been exhausted, ask to have the keys of the room. I’m not ready to what is going to happen. Room 209, exiting the elevator, put my key card and “stock” the door opens. He is there on the bed that was supposed to be mine. Lying in plastic pose (but who the hell stays on a bed in that way, I think in that nanosecond of lucidity), with black pant and long blond hair. I scream, close the door and run away. Then I begin to think who can have me made a joke-but nobody knows in which hotel I’m – and I go to the reception, where a boy tries to understand how the intruder is over there in my room. OK, an error. I’ll have the Supersuite that the guy had booked for himself, and voila 509 suite on the roofs of Paris, In the morning I go down to breakfast and meet the eyes of the guests trying to find him. I do not know, I was too scared Had I lost the opportunity of my life?
Second midnight. But where will you find a Parisian friend who while you are all dressed with a cute skirt with black tights and a lght cape decides to pick you up with a motorbike with a thousand degrees below zero to take you for some funny photos of Paris by night? Well here I’ve got this friend, who wanted to kill me slowly nicely. These are the photos, charms to sell, of course, but what came to my mind, while I was in the freezer on wheels, is that the French, with that giant flag on the arch of triumph, and with the Eiffel Tower, which projects that giant light beam, with the Louvre Pyramid illuminated….are able to make you feel a little patriotic even for a country that is not yours. French grandeur in the blood…
