Tutti i Natali, invariabilmente, mia nonna cucinava lo zampone con le lenticchie. Ma non semplicemente “le lenticchie”: un pentolone gigantesco, con dentro una massa fumante e odorosa che pareva il cratere di un vulcano pronto ad eruttare.

Tutti i Natali, invariabilmente, mio nonno si sedeva, se ne versava un mestolo stracolmo, faceva il segno della croce e nel silenzio generale diceva:

Ma davanti a questo ben di Dio, voi, al posto di Esaù, cos’avreste fatto?

Sono cinquant’anni che davanti ad ogni piatto di lenticchie risento le parole del nonno. E quello che avrei fatto ormai lo so. Così, prima di assaggiarle, dico in segreto una piccola preghiera per quel povero Esaù. Che qualcuno nell’alto dei cieli interceda per lui, misconosciuto difensore di tanto ben di Dio.

Susanna D’Amaro.

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